Sebastiano Vassalli, come altri scrittori contemporanei, è rimasto affascinato da Gesù, o meglio dalla storia delle storie che il figlio di Dio incarna per la cultura occidentale.
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Yoshua (come ebraicamente viene chiamato Gesù nel racconto) viene spogliato da Vassalli di tutti gli aspetti divini e soprannaturali: le sue vicende, parabole e miracoli, narrate dalle voci dei suoi seguaci e delle donne a lui fedeli, sono raccontate alla stregua di storie poco attendibili, quasi che Yoshua sia uno dei tanti folli che percorsero la Galilea. Centrale nel romanzo è la figura di Giuda, incarnato in una metamorfosi finale nella figura del turco Alì Agca.